La storia della Lira, l’antica moneta dell’Italia in vigore fino al 2002, è ricca di tanti particolari, e ha lasciato a noi oggi un numero considerevoli di monete pregiate, che nel tempo continuano ad acquisire un valore collezionistico davvero interessante. La valutazione numismatica di alcune monete in particolare porta a rafforzare il ragionamento che queste non siano solo pezzi di esemplari di spicco appartenuti alla Lira.
No, queste monete hanno delle capacità ancora più considerevoli, tra cui la tendenza a saper raccontare spaccati di storia del nostro Paese, attraverso i messaggi che le vengono affidati per mezzo delle raffigurazioni presenti sulle loro facciate. Insomma, considerare quale sia il valore di una moneta antica non è facile, e richiede una conoscenza a 360°C e non solo inerente al mondo della numismatica. Vediamo di capire di più.
Cosa si considera quando si valuta una moneta antica
Per poter valutare correttamente una moneta, è necessario che un esperto di numismatica analizzi alcuni dettagli in particolare; importante è sicuramente la tiratura, ovvero si valuta quale sia il numero di monete che sono state emesse in un determinato anno, quindi è importante anche l’anno di conio, per capire quante ancora oggi, che la Lira è ormai in disuso, ne restano in circolazione, senza venire, ovviamente più usate, pertanto destinandole solo alla collezione: più basso sarà il numero di queste monete da collezione, più il loro valore aumenterà in modo vertiginoso.
A ciò deve ricollegarsi anche il metallo che viene usato, perché, durante la storia della Lira, per celebrare un determinato avvenimento o si creavano delle monete commemorative con raffigurazioni speciali, oppure si destinava ad alcune monete il compito di raccontare un messaggio, usando anche metalli preziosi, in particolar modo l’argento: ci tengo a precisare che la maggior parte delle monete, subito dopo gli anni 50 del Novecento, erano monete realizzate con leghe di metallo, per lo più in Italma o Acmonital.
Ma quanto vale una moneta da 50 lire del 1958?
Innanzitutto, iniziamo con l’evidenziare che si tratta di una moneta che a livello nominale ha un valore bassissimo, addirittura uno dei più bassi delle monete della Lire: le 50 lire erano tuttavia molto diffuse e usate, e in particolare quelle coniate nel 1958 hanno dei particolari così unici e rari da renderle monete di grande valore e oggi molto ricercate dai collezionisti; ecco cosa devi cercare:
- ne hanno stampare oltre 800 esemplari per il 1958
- su questa moneta è presente la raffigurazione del dio Vulcano che batte con il torso nudo il metallo sull’incudine
- questa moneta, in buone condizioni, ha un valore di 800 euro, ma può raggiungere anche i 2.000 euro, se rara
La rarità di questa moneta è più che altro riconducibile alla presenza di particolari rari, appunto, come ad esempio un elemento cardine che non viene stampato, come nel caso di un numero dell’anno di conio o un dettaglio sul corpo del dio raffigurato. O ancora può trattarsi di una moneta in fior di conio, ovvero stampata proprio per lasciarla ai collezionisti e non destinarla alla circolazione.
Insomma, più queste monete sono speciali, più la rarità e quindi il loro valore collezionistico si arricchisce di dettagli importanti; consideriamo anche che non sempre si può conteggiare il valore di una moneta in termini di numismatica, perché richiede questo la conoscenza di una branca del sapere troppo sostanziosa che spesso non si ha se non c’è attento e meticoloso studio alle spalle.