Ci sono delle misure messe in atto dal governo per sensibilizzare gli aiuti da offrire alla famiglie con figli a carico. In queste circostanze, anche quando i genitori lavorano entrambi, le difficoltà sono numerose e tutte relative al fatto che ci siano da sostenere spese relative al mantenimento dei bambini ma anche alla possibilità di intrattenerli nel pomeriggio in attività extra-scolastiche, quasi sempre a pagamento.
In questi termini, si colloca l’assegno unico, o universale che dir si voglia, con il quale le famiglie fronteggiare ogni mese aggiuntive, e possono chiaramente evitare di togliere budget importanti dai loro stipendi. Ma come funziona? Nell’ultimo periodo si è sentito parlare di una possibile modifica, ma essendo una misura su cui il governo ancora dibatte, nulla è stato reso pubblico.
L’assegno unico: ecco a chi tocca
L‘assegno unico è stato introdotto nel 2021, e ogni anno, da tre anni a questa parte, questa misura non solo viene confermata, ma viene arricchita di dettagli importati, offrendo un contributo economico destinato alle famiglie con figli a carico, che non abbiano ancora compiuto i 21 anni di età. Questo limite, però, prevede due precisazioni: non vale innanzitutto per i figli affetti da disabilità; e l’importo dell’assegno viene ridotto fino a totale esaurimento, a partire dal compimento di 18 anni del proprio figlio.
Non ci sono differenze tra figli biologici o adottivi, e non importa che i figli siano giovani studenti oppure in formazione per il mondo del lavoro. In ogni caso, l’assegno unico viene addebitato, almeno fin quando non viene indicato che il proprio figlio è indipendente, perché percepisce una sua entrata regolare. L’importo va da un minimo di 50 euro a un massimo di 175 euro per ogni figlio, a seconda del reddito e della situazione dell’intera famiglia.
Cosa cambia nel 2025?
Diciamo fin da subito che l’intero governo italiano è quello di rendere il più possibile semplice la vita a un numero sempre più alto di famiglie. In questo senso, l’assegno unico si muove proprio per assicurare una maggiore gestione facilitata dell’economia della casa. Nel 2025, per queste ragioni, sono provvisti dei cambiamenti, volti a coinvolgere un numero più elevato di famiglie. Vediamo in che senso:
- aumento degli importi di circa il 10%
- maggiore semplicità nella richiesta
- introduzione di bonus aggiuntivi
- rivalutazione annuale
Si tratta di novità previste già comunque da tempo e si concretizzano proprio a partire dal 2025. Il motivo è legato al contesto economico in continua evoluzione e che in questo preciso momento risente in Italia di una inflazione che non è facile da contenere. Con l’aumento dei costi della vita, l’assegno unico così pensato per le famiglie con i figli a carico diventa non solo indispensabile, ma cruciale.
Queste sono novità di cui ancora non si sa nulla nel dettaglio. Si hanno solo accenni, perché sono in previsione e molto probabilmente verranno discussi in Parlamento. Ma per rimanere aggiornati si può consultare l’INPS, il web in generale, oppure ci si può rivolgere a un patronato per risolvere e togliersi tutti i dubbi in merito.